Piatti tipici piemontesi

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La penisola italiana è famosa per le sue specialità gastronomiche, ed ogni regione ha delle precipue specificità culinarie. In questo panorama, non fanno eccezione i piatti tipici piemontesi, che rispecchiano non solo le tipicità locali, ma anche l’inventiva e l’attenzione al gusto e al benessere che sono caratteristiche comuni di tutta la cucina nazionale. Non a caso, ben 371 prodotti piemontesi sono stati riconosciuti come “tradizionali†dal Ministero delle politiche agricole e alimentari.

Origini della cucina piemontese.

La cucina del Piemonte deriva da due diversi ceppi, che si riscontrano ancora oggi nelle ricette tipiche. Da una parte ci sono quelle ricette legate al retaggio “nobileâ€, ovvero ai piatti che venivano cucinati e serviti alla corte dei Savoia; dall’altra, ci sono le ricette “povereâ€, quelle relative invece alla tradizione contadina e all’uso dei prodotti della terra.

Antipasti.

È proprio un antipasto uno dei piatti più tipici della tradizione culinaria piemontese, ovvero la bagna caoda o cauda, che ha come ingredienti principali acciughe, aglio, olio, latte e panna, che vengono condensati in una sorta di minestra, o per meglio dire salsa, che viene poi messa al centro della tavola in modo tale che tutti i commensali possano attingervi con le proprie verdure, come peperoni, cardi o sedano. È un piatto della tradizione contadina.

C’è poi la soma, che non è altro che una bruschetta strofinata di aglio e imbibita di olio, meglio se aromatizzato, sulla quale a volte viene messo anche del lardo.

Non mancano i piatti a base di carne cruda preparata a carpaccio, in particolar modo il cosiddetto carpaccio di carne all’albese, caratterizzato dalla presenza di pregiato tartufo bianco e funghi porcini, uniti all’usuale emulsione di olio e limone.

Primi piatti.

Le ricette più tipiche però si riscontrano sicuramente tra i primi, in cui la cucina piemontese eccelle, e nei quali il tartufo bianco di Alba, tipicità del territorio, viene abbondantemente utilizzato.

Il risotto è una delle preparazioni più usate, come ad esempio quello al Barolo, che si basa su un altro dei prodotti tipici della Regione, stavolta in campo enologico, il Barolo appunto, un vino rosso ricavato dalla varietà di uve chiamate Nebbiolo. Esiste anche il risotto a base di castagne, che sono un altro ingrediente abbondantemente impiegato nella cucina piemontese.

Una vera tipicità nel campo dei primi piatti sono però gli agnolotti, detti proprio alla piemontese, un tipo di pasta ripiena che varia leggermente nel contenuto a seconda della zona di produzione, per quanto siano originari del Monferrato. Gli agnolotti hanno forma quadrata, e la particolarità è che la carne del ripieno è arrostita e non stufata. Possono essere cucinati in brodo o in ragù.

Non mancano poi le tagliatelle e le zuppe, come ad esempio la zuppa dei valdesi, che utilizza grissini e carne di pollo, e che deve il suo nome al movimento protestante omonimo diffusosi nel nord d’Italia durante il medioevo.

Da non dimenticare poi alcuni piatti davvero unici del territorio, come la cosiddetta brudera, un piatto unico che prevede l’utilizzo di riso, carne e sangue di maiale, o la paniscia o panissa, a sua volta a base di riso, con l’aggiunta di fagioli, vino rosso e verza, o infine lo sciughèt che è una minestra di latte e vino rosso.

Secondi.

Tra i secondi piatti, il primo da citare è il brasato al Barolo, uno stufato di manzo in cui importantissima è la provenienza della carne, che deve essere rigorosamente di bovini di razza piemontese, e che deve essere marinata nel vino Barolo, o in alternativa nel Barbera.

Altro piatto tipico è il coniglio all’astigiana, cotto con un trito di cipolla e pancetta, o quello detto alla piemontese, che viene bollito nel latte e servito in genere con la polenta.

Impossibile poi non citare la fonduta, che è tipica della Svizzera, ma è diventata poi caratteristica anche di tutta la cucina del nord Italia. Consiste nell’utilizzo di uno specifico pentolino, detto caquelon, in cui viene sciolto del formaggio, in genere a pasta dura, che deve poi essere mangiato con le specifiche forchettine quando è ancora bollente, inzuppandovi del pane. La differenza rispetto alla fonduta svizzera è che in quel caso per sciogliere il formaggio si usa il liquore, mentre in Piemonte si usa l’uovo. Uno dei formaggi piemontesi più usati per questa preparazione è il Bra.

Dolci.

Ci sono poi numerosi dolciumi tipici della tradizione piemontese, anche questi in parte aderenti alla tradizione “ricca†e in parte a quella “poveraâ€.

Ci sono innanzitutto i tipici e ben noti gianduiotti, i celebri cioccolatini a forma di barca rovesciata, che nell’impasto comprendono cacao e nocciole tritate, e che ormai hanno diffusione e notorietà nazionale.

Altri dolci secchi noti ormai in tutta Italia, e anche all’estero, sono gli amaretti di Mombaruzzo, biscotti a base di mandorle, e i krumiri, biscottini di mais e burro dalla tipica forma a manubrio, che sembra essere stata creata in onore dei baffi del re Vittorio Emanuele II.

Tipico del Piemonte anche nella denominazione è il bonet o bunet, dolce al cucchiaio a base di cacao e amaretti la cui forma ricorda quella di un cappello, da cui il nome (bonet in piemontese).

Si ricordino anche, dalla tradizione contadina, la Torta di San Pedar (San Pietro) il cui ingrediente principale è il pane raffermo, mentre la torta savoiarda e i savoiardi, dolce e biscotti a base di uovo e zucchero, hanno origini “regaliâ€, essendo stati creati da un cuoco della casa Savoia, noti in Piemonte con il nome di “el biscotinâ€.

Vini.

Molto forte è anche la tradizione vitivinicola piemontese, che ha dato origine a numerosi vini pregiati che vengono esportati come marchi d’eccellenza in tutto il mondo: per i vini rossi ricordiamo il Barolo, ricco di sapori e aromi; il Barbera, intenso e fruttato; il Barbaresco, asciutto e pieno, il Grignolino e il Ghemme. Per i vini bianchi, l’Erbaluce, il Gavi e il Ganavese, tutti prodotti insigniti dal marchio DOC (Denominazione di Origine Controllata).

Conclusioni.

Il Piemonte è una regione che ha una lunga tradizione culinaria, e che si presta ad essere visitata anche in base a percorsi ed itinerari tematici che si focalizzano su alcune delle sue tipicità, sia che si tratti del tartufo bianco, dei dolci a base di cacao, o dei suoi vini. Sicuramente, anche i palati più esigenti non possono restare delusi, giacchè la sua cucina riunisce i sapori della tradizione e soddisfa anche i palati più raffinati.

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