Assegno di mantenimento

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In questa guida si affronta il tema dell'assegno di mantenimento cercando di fornire consigli e chiarimenti in merito. Innanzitutto bisogna dire che esistono diverse forme di assegni di mantenimento che variano a seconda della situazione familiare e quindi la somma viene stabilita in base a diversi fattori che si presentano caso per caso. Normalmente l'assegno di mantenimento deriva dall'effetto di una separazione coniugale ed è attribuito al vantaggio del coniuge in situazione di disagio economico.

• Quando chiedere l'assegno di mantenimento: potete chiedere l'assegno di mantenimento solo se all'atto della separazione non vi sia stato assegnato dal giudice l'addebito della separazione stessa, in quanto ciò rappresenta la violazione dei doveri coniugali. Il giudice può anche attribuire l'addebito della separazione ad entrambi i coniugi ed in questo caso il coniuge che dimostri di essere in condizioni di disagio economico può comunque chiedere l'assegno di mantenimento. Per avere diritto all'assegno di mantenimento è necessario anche che il giudice si accerti della capacità dell’altro coniuge di poterlo versare;
• il tipo di separazione: se vi trovate nel caso di una separazione consensuale e quindi in una situazione di accordo tra i coniugi è più facile che si raggiunga anche una decisione comune riguardo alla cifra dell'assegno che spetta a chi dei due è in condizioni di debolezza economica; diverso il caso della separazione giudiziale dove per arrivare ad una definizione dell'assegno di mantenimento occorre che il giudice valuti tutti gli aspetti patrimoniali e personali dei coniugi per poi prendere una decisione in merito;
• i figli: in presenza di figli al coniuge affidatario degli stessi spetta un assegno per il loro mantenimento anche se questi ultimi sono maggiorenni. Il coniuge obbligato deve necessariamente rispettare quanto stabilito nella sentenza, visto che la violazione di questo dovere è considerato un reato regolato dal codice penale;
• la casa come assegno di mantenimento: la casa è un bene che normalmente viene attribuito al coniuge al quale è stato dato l’affidamento dei figli, qualora essi vi siano, ed in questo caso il coniuge obbligato dovrà comunque corrispondere una certa cifra in funzione del mantenimento dei figli. Se invece non ci sono figli, la casa può avere valore di assegno di mantenimento, specie se il giudice abbia accertato che il coniuge obbligato non abbia la possibilità economica di contribuire diversamente;
• la separazione di fatto: non essendo una separazione ufficiale da essa non scaturisce un diritto di assegno di mantenimento. Essa inoltre non consente che uno dei coniugi venga meno agli obblighi familiari, pertanto se per esempio uno dei due abbandona la famiglia senza ritornare e senza contribuire al mantenimento della famiglia durante la sua assenza, di fronte alla legge egli commette un reato che per il codice penale è punito con la reclusione fino ad un anno o con il pagamento di una ammenda che va dai 100 ai 1000 euro. Inoltre questo comportamento, in fase di ufficializzazione della separazione, sarà considerato motivo di addebito della separazione stessa, e pertanto non avente diritto al mantenimento.
• La tutela dell’assegno: l’ordinamento giuridico tutela ampiamente chi ha diritto all’assegno di mantenimento, infatti, se si fosse in presenza di una persona (l’obbligato) che non rispetti quanto stabilito sulla somma di mantenimento, il giudice ha la facoltà di chiedergli delle garanzie concrete, come il pignoramento o l’ipoteca. Inoltre, di fronte a questo tipo di inadempienza da parte del coniuge obbligato, il beneficiario dell’assegno può chiedere al giudice il sequestro di una parte dei beni dell’obbligato. Ancora, il giudice ha anche la possibilità disporre che il versamento dell’assegno di mantenimento sia attribuito al datore di lavoro del coniuge obbligato. Se anche il datore di lavoro dovesse venir meno a tale obbligo, il beneficiario può denunciare di diritto il coniuge obbligato.
• Il divorzio: diversa è la situazione una volta giunti dalla separazione al divorzio, e comunque anche in questo caso la decisione in merito dipenderà da più fattori. L’interpretazione comune vede nell’assegno di mantenimento un valore da attribuire al coniuge più debole economicamente e quindi valido in modo eguale sia per la separazione che per il divorzio. Per molti altri invece l’assegno di mantenimento svolge una funzione diversa nei due casi, infatti, nella separazione l’assegno ha valore di assistenza, mentre quello di divorzio non si può considerare allo stesso modo in quanto cessato il vincolo matrimoniale, pertanto l’assegno di divorzio è un obbligo giuridico molto diverso da quello dato dalla separazione.
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