Come si gioca a scacchi

Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sulla redazione

Scacchi e varianti del gioco.

Gli scacchi sono un gioco da tavola antico e conosciuto in tutto il mondo che appassiona, diverte e coinvolge grazie alla strategia e alla tattica che è richiesta per affrontare il proprio rivale

La scacchiera e le pedine vengono mosse secondo specifiche regole allo scopo di neutralizzare il giocatore di fronte.

Intorno a questo gioco da tavola satellitano gli scacchi eterodossi, intesi come quelle varianti scacchistiche che possono cambiare per il tipo di scacchiera, di pezzi, di regole, di obiettivi e di posizione iniziale rispetto al gioco degli scacchi che tutti conosciamo.

Ne sono esempi le varianti Marsigliesi, Vinciperdi, Quadriglia, Crazyhouse, Atomic, Wild, gli scacchi di Dunsany e gli scacchi Giapponesi.

Nella variante Marsigliese, ad ogni proprio turno il giocatore compie due mosse successive con quella che viene definita la “bimossa”.

Nella variante Vinciperdi, lo scopo del giocatore è quello inverso agli scacchi comuni; ovvero far catturare tutte le pedine al rivale considerando che non è consentito arroccare, che il re deve essere catturato e non esiste lo scacco matto e che i pedoni possono trasformarsi in Re; la partita è vinta dal giocatore che non può più compiere mosse

La Quadriglia prevede la competizione di due squadre formate da due giocatori che si sfidano su due scacchiere differenti allo scopo di dare scacco matto al Re.

Le pedine catturate da un giocatore vengono trasferite sulla scacchiera del compagno di squadra che possiede pezzi di colore opposto all’alleato, quindi del suo stesso colore andando a rinforzargli le difese.

Nel Crazyhouse le regole sono similari alla Quadriglia con la differenza che si gioca su una unica scacchiera.

Nella variante Atomic lo scopo del giocatore è quello di far saltare il re avversario attraverso un caratteristico modo di catturare i pezzi del giocatore rivale.

Ad ogni cattura infatti vengono allontanate tutte le pedine comprese nel quadrato formato dalle otto caselle adiacenti (orizzontali, verticali, diagonali) alla casella su cui è avvenuta la cattura, oltre alla eliminazione del pezzo catturato e di quello catturante.

La variante Wild prevede differenti posizioni di partenza delle pedine, ma lo scopo finale rimane quello di dare scacco matto al Re.

La variante Dunsany è un gioco con posizioni di partenza asimetriche (i pezzi neri sono Re, Regina, due Torri, due Cavalli, due Alfieri e otto pedoni; i pezzi bianchi sono trentadue pedoni) in cui il giocatore bianco deve dare scacco al Re e quello nero ha lo scopo di catturare le pedine bianche.

Gli scacchi Giapponesi sono detti anche Shogi ed hanno il fine analogo ai comuni scacchi, cioè di catturare il Re avversario. Viene giocato da due giocatori (bianco e nero) che possiedono ciascuno venti pezzi (Re, due Generali oro, due Generali argento, due Cavalli, due Lance, Alfiere, Torre, nove pedoni) su una tabella di nove colonne per nove traverse con caselle dello stesso colore.

Il gioco degli scacchi.

Il gioco degli scacchi che tutti conosciamo è un gioco di matematica, strategia e memoria basato sulla conoscenza di alcune regole di base che può essere imparato da chiunque riuscendo ad appassionare e divertire.

Trasformarsi in un esperto giocatore, ha però un significato diverso che si basa sull’impegno, lo studio, la costanza e la dedizione, motivo per cui risulta essere il gioco da tavola che possiede la più ricca raccolta di manuali e spiegazioni fra tutti gli altri passatempi.

Si svolge tra due giocatori che posseggono ciascuno sedici pezzi di colore bianco o nero e come in ogni combattimento, si compie su un campo di battaglia rappresentato da una tabella quadrata chiamata scacchiera suddivisa in sessantaquattro caselle (otto per ciascun lato) alternativamente bianche e nere; i pezzi bianchi si disporranno nelle file uno e due, quelli neri nelle file sette e otto. Ogni scacchista quindi inizierĂ  la gara con Re, Regina, due Torri, due Cavalli, due Alfieri e otto pedoni.

Le mosse dei pezzi degli scacchi.

Il Re è il pezzo senza il quale non è possibile giocare e può muoversi di un passo per volta in qualsiasi direzione della scacchiera: verticale, laterale, diagonale, avanti e indietro.

La Regina è il pezzo più potente che effettua i movimenti delle Torri e degli Alfieri, potendosi spostare in verticale, laterale, diagonale, avanti, indietro, per la lunghezza delle file e delle diagonali non occupate e fermarsi in qualsiasi casella libera.

Le Torri sono pezzi la cui potenza è inferiore a quella della Regina e si possono muovere similarmente ad essa eccezion fatta per gli spostamenti diagonali che non sono consentiti. Possono spostarsi inoltre per tutta la lunghezza delle file o colonne sgombre e fermarsi in ogni casella libera.

I Cavalli possono compiere movimenti differenti spostandosi prima lateralmente e poi in diagonale (ad L) occupando caselle di colore diverso (dalla nera alla bianca e viceversa); sono gli unici pezzi inoltre, che possono saltare pedine dello stesso o differente colore.

Gli Alfieri hanno la possibilitĂ  di spostarsi in avanti o indietro solo diagonalmente, sono in grado di fermarsi in qualsiasi casella libera ma non di posizionarsi in quelle di diverso colore dal proprio.

I Pedoni procedono solo avanti verticalmente senza mai poter andare indietro; si spostano con un passo alla volta eccetto nella prima mossa che può essere di due passi.

Tra le mosse permesse negli scacchi è definito “arrocco”, lo spostamento che permette di muovere contemporaneamente il Re e una delle Torri una volta sola durante la partita, a patto che nessuno dei due pezzi siano stati mossi precedentemente, che il Re non si debba trovare ne passare in una casella sotto scacco, che tra la Torre e il Re non debba interporsi nessun tipo di pedina avversaria o alleata. In questo caso il Re si sposta di due caselle verso la Torre che gli si affianca dall’altra parte.

Iniziare una partita.

Negli scacchi le aperture rappresentano l’inizio delle partite, quando entrambi i giocatori dispongono i pezzi nel modo migliore per affrontare l’imminente sfida.

La scacchiera va disposta in modo tale che la casella bianca si trovi a in basso destra di ogni scacchista.

I pedoni occupano interamente la seconda riga per ogni lato, le Torri sono posizionate negli angoli accanto alle quali troviamo i Cavalieri, gli Alfieri ed infine Regina e Re occupano le caselle restanti (la casella della Regina deve essere dello stesso colore della pedina).

La prima mossa è sempre compiuta dal giocatore bianco seguita poi dalla mossa del giocatore nero in modo alternato fino al termine della partita.

Le aperture negli scacchi possono prevedere trappole come la “mossa del barbiere” attraverso la quale il bianco primo a muoversi, può cercare di fare scacco matto al Re con la Regina e L’Alfiere.

Scopo del gioco è quello di dare scacco matto al Re attaccandolo ed impedendogli qualsiasi via di fuga al fine di catturarlo. In questo caso la competizione è vinta qualunque sia il numero di pezzi sulla scacchiera, anche se non sempre risulta facile dare “scacco al Re”. Pertanto lo scopo del gioco dovrà essere quello di indebolire l’avversario per potenziare la propria posizione “mangiando” le pedine rivali. Negli scacchi si definisce partita patta una partita che termina in parità per accordo degli sfidanti di pari forza o per decisioni del regolamento.

Strategia di base.

Chiunque voglia approcciarsi al gioco degli scacchi, deve tener conto di alcuni punti fondamentali che vanno sempre ricordati. Mantenere il Re verso l’angolo della scacchiera significa proteggerlo dalle mosse avversarie, impedire di mangiare le proprie pedine o se questo deve avvenire, cercare di sacrificare i pezzi che hanno meno potenza e agilità rispetto ad altri, cercare di controllare il centro con le proprie pedine significa avere più margine per spostare e occupare caselle con i propri pezzi complicando le mosse avversarie, usare tutte le pedine per tentare di raggiungere il Re e quindi la vittoria.

Tipi di partite.

Le partite possono essere amichevoli, il cui scopo è il divertimento e la passione; si svolgono rapidamente e non si protraggono per più di tre ore. Le partite lampo si svolgono in un tempo di cinque, sette minuti per giocatore, passato il quale si verificherà quale dei due contendenti non sarà riuscito a dare scacco matto o avrà impiegato maggiore tempo per muovere i pezzi. Tornei e campionati sono accompagnati dall’uso dell’orologio e trascritti in ogni mossa per regolarizzare il gioco; hanno una minima durata di quattro ore che può prolungarsi. Partite per corrispondenza che avvengono tramite l’invio di una cartolina in cui verrà indicata la mossa nell’attesa di ricevere un’altra cartolina dall’avversario, oppure partite on-line. Le partite simultanee si svolgono tra un esperto (Maestro) ed un certo numero di avversari di livello inferiore che si sfidano contemporaneamente attraverso la rassegna delle scacchiere una dopo l’altra da parte del Maestro.

Storia degli scacchi.

Il gioco degli scacchi è uno dei più antichi, affascinanti e complicati passatempi praticati, e anche se non si conoscono le vere origini, è stato ipotizzato che l’invenzione sia da attribuirsi ai cinesi migliaia di anni fa o agli indiani.

Si diffuse rapidamente attraverso gli scambi commerciali con la Persia dove acquisì popolarità.

I pezzi fino ad allora utilizzati, conquistarono una precisa identificazione che con il tempo hanno assunto il nome di Re, Regina, Torre, Cavallo, Alfiere e pedone con cui oggi vengono chiamati.

Il gioco giunse fino all’Egitto e all’Impero Romano, ma è da attribuirsi agli Arabi, dopo l’invasione della Persia, il definitivo inserimento in Europa.

Medioevo, Rinascimento e Settecento hanno abbracciato con favore questo ingegnoso passatempo attraverso l’interesse di qualsiasi classe sociale dalle più ricche alle più umili.

La durata delle partite non aveva in passato un termine a causa della mancanza di un regolamento, pertanto poteva capitare che il gioco continuasse per giorni tra un pasto, un sonnellino ed un ragionamento particolarmente impegnativo.

Agli inizi del Novecento venne istituita la Federazione Internazionale degli Scacchi che definì norme comuni da rispettare, permettendo al gioco di assumere una connotazione competitiva a livello nazionale ed internazionale.

Informazioni Sugli Autori:

Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sulla redazione

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di piĂą o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy.