Rimborso iva tassa rifiuti

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La guida illustra ai lettori come ottenere il rimborso dell’Iva sulla tassa dei rifiuti. Tale approfondimento è uno strumento utile permette di capire come poter recuperare una parte dei soldi pagati in precedenza e risparmiare quelli dei prossimi anni sulla tassazione dei rifiuti, in quanto è stato approvato un emendamento nella legge finanziaria che contempla la possibilità di ricorso.

Introduzione

Le tasse sui rifiuti in Italia vengono comunemente chiamate Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) oppure Tia (Tassa Igiene Ambientale). Questi provvedimenti sono dei veri e propri tributi così come si evince chiaramente da una sentenza della Corte Costituzionale del 2009. Tale sentenza è stata importantissima, perché ha chiarificato la natura di tali contributi: si tratta di tributi in quanto si è alla presenza di servizi caratterizzati dalla doverosità della prestazione, dall’assenza di un rapporto di reciprocità tra le parti in gioco e dal collegamento della prestazione pubblica a un sottinteso economico rimarchevole. In quanto tributi, Tarsu e Tia devono essere esonerate dal pagamento dell’Iva (imposta valore aggiunto). Il provvedimento nato in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale, ha valore retroattivo ed è stato confermato anche in un emendamento della finanziaria 2010, presentato dal delegato dell’Anci sui tributi locali, il che sta a significare che se negli anni trascorsi avete sostenuto questo pagamento non dovuto, potrete fare ricorso ed essere rimborsati. Vediamo ora che procedure prendere in considerazione per agire in modo semplice ed efficace: tale rimborso potrà far rientrare nelle tasche di una famiglia italiana media circa 350€.

Chi ne può usufruire

Secondo la Legge Finanziaria del 2010, il rimborso dell’imposta valore aggiunto sulla tassa sui rifiuti, può essere effettuata solo ed esclusivamente per le persone fisiche e non per le società o per le persone giuridiche. Pertanto, tale provvedimento di rimborso sarà sicuramente più utile ai cittadini che alle imprese e al terzo settore.

Come verificare se ne avete diritto

Essendo un imposta legata ai comuni non è detto che tutti abbiano applicato l’iva sulla tassa dei rifiuti, per cui la prima cosa da fare è senza dubbio quella di accertarsi di quale sia stata la politica seguita dal proprio comune di residenza. Per scoprirlo non bisogna fare altro che controllare una delle fatture degli anni passati, se da queste risulta che il vostro Comune di residenza vi ha fatto pagare l’Iva e che quindi l’ente pubblico ha incassato l’Iva, potete chiedere il rimborso, inviando una raccomandata a con allegate le fotocopie delle fatture e con una domanda di rimborso.

Come procedere

Sul sito Internet www.contribuenti.it, potrete trovare il modello da stampare e compilare per inviare al vostro Comune di residenza la domanda per il rimborso dell’IVA ingiustamente pagata sui rifiuti. Tale istanza di rimborso deve essere inoltrata attraverso questo modulo, corredato dalla fotocopia di un documento d’identità e dei bollettini che attestino i pagamenti effettuati.

Termini di prescrizione

Per poter avere diritto al rimborso dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) applicata alla tassa sui rifiuti, esistono dei termini di prescrizione pari a dieci anni. Il che significa che significa ad esempio che per i rimborsi dal 1999 in poi i termini si sono conclusi il 31 gennaio 2009, mentre dal 2011 si può richiedere il rimborso dell’IVA per le tasse della Tarsu e della Tia sulle cartelle dal 2000 in poi e così via.

Consigli e suggerimenti

Per presentare il modulo di rimborso, la cosa migliore è recarsi di persona presso gli uffici predisposti dal vostro comune, se invece non avete il tempo o la possibilità di compiere manualmente la consegna ed accertarvi l’ alternativa è fare una raccomandata con ricevuta di ritorno per avere la certezza che il vostro ricorso sia arrivato a destinazione.

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