Come coltivare gli asparagi

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La presente guida suggerisce i necessari passi da seguire per coltivare asparagi selvatici nel proprio orto. Prima di intraprendere, però, tale avventura bisogna essere consapevoli che la cosa richiede molta pazienza e moltissimo tempo.

 L'asparago selvatico o asparagus acutifolius era noto e consumato anche dagli antichi romani che ben ne apprezzavano la bontà e probabilmente già ne organizzavano coltivazioni. La pianta di asparago selvatico cresce in tutto il nostro territorio nazionale dal livello del mare fino a circa 1.000 metri di altezza e la si incontra facilmente sia nei boschi che sotto gli alberi di oliveti e frutteti.

E' una pianta molto resistente che non richiede particolari situazioni per poter crescere. Per tali motivi, in teoria, mettere su una piccola asparagiaia nell'orto di casa non dovrebbe risultare cosa difficile. I realtà lo è eccome! Perché è difficilissimo, se non impossibile, procurarsi le piantine di asparago ed allora bisogna partire dai semi. 

Di cosa abbiamo bisogno:

Come procurarsi i semi?

La prima operazione che bisogna compiere è quella di procurarsi le sementi. Semi che sono contenuti (in numero da 1 a 3) nel frutto della pianta: piccole bacche di color verde scuro che maturano nel mese di novembre.

Ci si reca quindi in un bosco vicino casa e si individuano un certo numero di piante di asparago selvatico (in aiuto per riconoscerlo può venire la figura).

Si raccolgono circa 40-50 grammi di frutti maturi. Questa quantità di semi genererà dalle 250 alle 300 piantine che richiederanno uno spazio di 40-50 metri quadrati per essere piantate. Si consideri che ogni metro quadro di coltivazione produce mediamente 150-200 grammi di asparagi. Si consideri anche che gli asparagi  possono essere piantati anche su un terreno utilizzato per frutteto o oliveto e pertanto che l'area in questione non va impegnata completamente. Per stabilire se i frutti sono maturi devono schiacciarsi facilmente ed i semi che se ne estrae devono risultare duri.

Come fare uscire i semi raccolti dallo "stato di dormienza"?

I semi raccolti, però, non possono essere immediatamente utilizzati perché sono in "quiescenza" o "dormienza". Un seme viene definito dormiente quando, nonostante venga a trovarsi nelle condizioni esterne ottimali per la germinazione questa non avviene.

Per far uscire i semi di asparago così ottenuti da questa condizioni di quiescenza occorre conservarli per un determinato lasso di tempo in condizioni e maniera come di seguito:

La semina.

Con una palettina da giardinaggio si rimescola accuratamente sabbia e semi e si procede alla fase successiva che è quella della semina:

Finalmente nel febbraio-marzo successivo si potranno raccogliere i primi turioni di deliziosi asparagi. La raccolta può continuare fino a metà estate dopodiché i turioni successivi si lasciano per il rinnovo delle piante.

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