Come aprire un asilo nido

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Con la presente guida vi invitiamo a prendere atto di come sia possibile aprire un asilo nido in proprio, presentando passo dopo passo le procedure da effettuare per essere conformi alla legge e alle regole nazionali di riferimento. Pertanto, seguendo i nostri consigli, potrete essere in grado di compiere un passo importante per il vostro futuro lavorativo e d’impegno sociale.

Trovare lavoro al giorno d’oggi, non è impresa semplice, una soluzione potrebbe essere quella di mettersi in proprio sebbene ciò necessiti un grande impegno. Al contempo l’avvio di un’attività imprenditoriale potrebbe nel lungo periodo garantire delle belle soddisfazione. Ciò che la guida si propone è fornirvi tutte le informazioni necessarie per avviare l’apertura di un asilo nido. Se, quindi, ami i bambini ed hai le competenze adatte, nonché condizioni economiche tali per cui poter iniziare ad investire in locali ed attività da supportare a tal fine, questa è la guida che fa al caso tuo. E’ bene considerare che l’attività che s’intende perseguire è potenzialmente molto redditizia. Si contano in Italia meno strutture rispetto alle richieste effettive, quindi ci sarebbe un’intera fetta di mercato da soddisfare.

Cosa serve per aprire un asilo nido privato.

Requisito imprescindibile per voler avviare un’attività imprenditoriale attraverso la costituzione di un asilo nido privato, è sicuramente una grande passione e un grande amore per i bambini, nonché la disponibilità di poter sostenere un investimento economico iniziale. In primo luogo, va detto però che le informazioni che la guida dà, sono di carattere generale, poiché in ogni comune vige una procedura diversa per l’effettiva attuazione, per cui ti conviene rivolgerti all’ente preposto più vicino a te, secondo il principio di sussidiarietà. Ti occorrerà: un titolo di studio adeguato, locali che rispondano ai requisiti tecnici e strutturali adatti, l’autorizzazione per il rilascio, presentare la domanda al preposto sportello del proprio comune, allegata da varie certificazioni e documenti.

Requisiti: il titolo di studio richiesto.

Elemento fondamentale per l’apertura di un asilo nido è che gli educatori siano in possesso dei seguenti titoli di studio: un diploma conseguito presso un liceo socio psico pedagogico avendo scelto come indirizzo per il biennio quello di maestra per asilo; un titolo universitario di indirizzo pedagogico; un titolo di assistente di comunità infantile; un master in formazione della prima infanzia; la maturità conseguita presso la scuola magistrale oggi non più esistente; un titolo di laurea di scienze dell’ educazione presso qualsiasi ateneo. La laurea in psicologia non è valida ai fini dell'apertura di un asilo, ciò nonostante, chi la possiede o chi possiede un altro titolo di studi, potrà aprire l’asilo, in veste di imprenditore e non di educatore.

La locazione dello spazio adatto.

La prima cosa da fare è quella di individuare uno spazio adatto ad ospitare dei bambini.

Tenete in considerazione che gli ambienti finalizzati a quest’attività dovranno essere riconosciuti agibili ed essere dotati di servizi generici, cucine e mense, aree da utilizzare peri bambini, ambiti per operatori e genitori, spazi esterni (eventualmente).

Essi dovranno rispondere a degli standard che dipendono principalmente dal numero di piccoli clienti che prevediamo di ospitare, considerando però che la dimensione minima di riferimento è di circa 7 mq per bambino al coperto. Esso inoltre dovrà essere aperto almeno 295 giorni l’anno, ovvero minimo cinque dì a settimana, fino al limite di undici ore di apertura quotidiane. I servizi da bagno e i locali predisposti per l’igiene dei bimbi non devono essere più piccoli di otto metri quadri.

Procedura burocratica e documenti necessari.

E' necessario compilare lo specifico modulo di domanda di richiesta d’apertura di un asilo nido che si può scaricare dai portali internet delle diverse amministrazioni locali. Bisogna poi recarsi presso lo “Sportello delle attività produttive” del comune dove ha sede la propria residenza o, in alternativa, può andar spedita tramite raccomandata con ricevuta di ritorno allo stesso ufficio. Alla domanda dovranno essere allegati una serie di documenti e certificati, vediamo quali:

Tempi necessari per l'autorizzazione.

I tempi necessari al rilascio dell’autorizzazione variano da comune in comune, secondo canoni generali sull’efficienza. E’ bene però ricordare che al momento del via libera, dovrai presentare allo sportello del comune una marca da bollo da 14,62 Euro per poter ritirare l’autorizzazione.

Consigli e suggerimenti utili.

E’ bene segnalare a chi volesse intraprendere un’attività del genere che esistono nuove formule di agevolazione sia per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, dispensate dal Ministero delle pari opportunità, sia per quanto riguarda la possibilità di aprire un’attività con la formula del franchising, che consiste nel denominare la propria attività con l’utilizzo di un marchio già famoso e conosciuto che per cifre generalmente convenienti rispetto alla quota che sostiene chi apre un’attività da sola. Il brand sarà garanzia e assicurazione, attirerà sicuramente molti clienti in più e ti agevolerà le operazioni anche con i consulenti per l’avviamento dell’attività.

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