Come difendersi dal mobbing

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La guida fornisce una serie di pratici consigli da mettere in atto qualora ci si debba difendere dal mobbing.

Cominciamo col chiarire innanzitutto cosa si intende per mobbing. La parola fu coniata nei primi anni settanta dall'etologo Konrad Lorenz per indicare e classificare comportamenti violenti ed aggressivi tenuti da individui appartenenti ad una determinata specie animale ed esercitati, su un individuo dello stesso gruppo, allo scopo di emarginarlo ed escluderlo dal gruppo stesso.

Tradotto in termini attuali ed in ambito lavorativo il mobbing è l'insieme dei comportamenti violenti con cui un superiore gerarchico o un collega cerca di umiliare, vessare, emarginare, calunniare, demansionare un lavoratore. Il tutto col chiaro intento di indurre il "mobbizzato" a presentare dimissioni liberando l'azienda dall'imbarazzo del licenziamento o ancora peggio per consumare una vendetta per comportamenti ritenuti non idonei (come denunce di irregolarità dell'azienda stessa) e/o per essersi rifiutato di obbedire a proposte immorali come favori sessuali o comportamenti poco etici.

In Italia il mobbing non è un illecito penale e tutto ciò nonostante la UE abbia sollecitato gli stati membri a legiferare in materia. Il paese che per primo si è posto questo tipo di problematica è la Germania dove i Sindacati hanno introdotto in tema di mobbing nei contratti di lavoro indennità di risarcimento ed anche strumenti di prevenzione come centri di ascolto.

Ciò premesso vediamo come bisogna comportarsi nel difficile ambito su descritto in caso di mobbing.

1. Il primo punto è avere pazienza. Per poter parlare di mobbing la vessazione deve durare da almeno 6 mesi. Comunque bisogna essere in grado di fare un sereno esame della situazione e stabilire se effettivamente si tratta di una studiata strategia di persecuzione e non di una serie di occasionali comportamenti susseguenti a inadempienze e/o negligenze.

2. Bisogna mantenere sul lavoro un comportamento puntuale ed irreprensibile. In caso di controversia legale tutta la carriera sarà sottoposta ad una scrupolosa analisi.

3. Raccogliere quante più prove è possibile delle vessazioni subite tenendo un preciso diario con data, luogo, autore dell'azione mobizzante, possibili testimoni e minuziosa descrizione dell'accaduto. Formalizzare per iscritto ogni richiesta e farla protocollata o in alternativa usate raccomandate A.R..A ordini verbali chiedere che venga formalizzato per iscritto.

4. Cercare alleati in ambito lavorativo. Colleghi che possano testimoniare il vostro stato. Denunciate la vostra storia all'interno dell'azienda. Il racconto può coagulare intorno a voi un movimento a vostro favore.

5. Ricorrere a Sindacati ed Associazioni che possano aiutarvi a difendere.

6. Raccontare se possibile la vostra storia a radio, televisioni, giornali locali che possono pubblicarla.

7. Se tutto ciò non ha dato esito ricorrere alle vie legali. Poiché come detto non esiste possibilità di procedere penalmente va intentata una causa civile che può durare molti anni. Scegliete un buon legale che abbia esperienza in materia e che non sia in rapporti con la vostra azienda.

8. Comunque vadano le cose non bisogna scoraggiarsi e non dare le dimissione che è generalmente ciò a cui mira il mobbing. Non date questa soddisfazione a chi vi perseguita.

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